Icona di Giovanni Raffa |
Questa volta dobbiamo realizzare un Arcangelo e la scelta cade su Gabriele per me, alcuni invece scelgono Michele. Il mio secondo figlio si chiama Gabriele e questa icona è dedicata a lui.
L'angelo Gabriele viene promosso ad arcangelo dai testi dei Vangeli apocrifi, senza che da questo derivi una particolare distinzione iconografica, dipendente piuttosto dall'episodio rappresentato che dagli attributi specifici.
Il suo aspetto rispetta quello dell'angelo: giovane figura androgina alata con il diadema fissato su un nastro per raccogliere i capelli, ai lati del capo solitamente sono raffigurati anche i due laccetti del nastro.
Gabriele è raffigurato con in mano il giglio, portato alla Vergine nell'Annunciazione, ma solitamente, come in questa icona, porta in mano la lunga bacchetta degli ostiari.
Il simbolismo dei colori è sempre di fondamentale importanza nelle icone. In questa raffigurazione, secondo i canoni consueti, l'arcangelo Gabriele porta le vesti degli stessi colori del Cristo adulto, i colori dell'incarnazione: la tunica rossa (segno di divinità) e il manto blu (segno dell'umanità) infatti stanno a significare che Dio si è rivestito della condizione umana per salvare, assumendola, l'umanità. Come per Maria i colori della veste e della tunica sono invertiti.
Arcangelo Gabriele 2006 |
Mi sono anche cimentata nel realizzare una fitta raggiera all'interno dell'aureola che ha dato un effetto di lucentezza molto particolare, rendendo ancor più preziosa l'immagine, perché i raggi convogliano l'attenzione al centro.
Finalmente dopo anni ho consegnato l'icona a mio figlio, io ero commossa e lui felicissimo, manca ancora la benedizione dell'icona, a questo ci penserà il sacerdote che lo ha sposato.
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